Perché le e-mail sono ancora così efficaci? Scopriamo i vantaggi
È vero, attirare traffico sul sito web non è sufficiente. Poi bisogna riuscire a convertire i visitatori per generare valore. Ma pur sempre dal traffico dovremo partire. E generarlo oggi è diventato tutt’altro che scontato, perché la corsa al web ha infittito vertiginosamente la concorrenza.
Per chi non è disposto a pagare per apparire tra i primi risultati delle ricerche su Google, attirare traffico sul sito e guadagnare spazio e visibilità richiede abilità, competenza, impegno. E una buona dose di costanza e pazienza.
Se non vogliamo investire in campagne a pagamento, come Google Ads, dovremo accettare il fatto che non sarà facile raggiungere rapidamente dei risultati soddisfacenti, servirà del tempo prima di risalire la cima dei risultati di ricerca.
Ma questo è tanto vero, quanto il fatto che sarà un investimento di tempo e lavoro che ripagherà egregiamente ogni sforzo.
Come attirare traffico sul sito
Il sito web è il biglietto da visita e la vetrina globale di ogni attività, persona, organizzazione oggi. Il problema di fondo è che siamo oramai sovraccarichi di informazioni e alternative.
Provate a cercare “maglietta da donna” su Google e vi appariranno 29 milioni di risultati e pagine correlate. Se avete un negozio di abbigliamento da donna adesso starete pensando: quando mai mi troveranno gli utenti in mezzo a 30 milioni di risultati?
E’ un’ottima domanda. E’ la domanda che ci poniamo tutti quando pubblichiamo qualcosa online. Serve metodo.
Sicuramente senza degli ottimi contenuti alle spalle non si va da nessuna parte.
Ma non dovete pensare di aver in mano degli ottimi contenuti solo perché le immagini sono di alta qualità e i testi ben scritti (questi sono in un certo senso anche aspetti secondari).
Soprattutto i contenuti dovranno essere contenuti rilevanti, ovvero di grande interesse per il vostro Buyer Persona, il vostro utente target. Quindi prima di tutto:
1- dovrete conoscere la vostra audience, quella a cui vi
2- rivolgete;
saper capire e prevedere a quali contenuti è interessata, cosa cerca sul web.
Dopo che avrete correttamente identificato la vostra audience e avrete acquisito una solida conoscenza delle sue preferenze, allora potrete iniziare a lavorare sui contenuti.
Avete preparato i testi, selezionato delle buone immagini, video e quant’altro.
Passiamo a questioni un pò più tecniche. Perché per rendervi visibili ai motori di ricerca e costruirvi la necessaria “autorità” per arrivare tra i risultati in prima pagina, dovrete seguire le regole del gioco che dettano i browser (come Google).
1- Fare SEO on-page per fare ranking
SEO – Search Engine Optimization – letteralmente significa ottimizzazione per i motori di ricerca.
Perché la SEO è così importante? Molto semplicemente perché è Google (più in generale è il motore di ricerca) a scegliere quali pagine mettere in evidenza quando facciamo una ricerca sul web.
E dato che è proprio attraverso la SEO che le sceglie, la conclusione è che volenti o nolenti non possiamo farne a meno.
Sappiamo tutti oramai cosa significa fare SEO.
In maniera spiccia, vuol dire scrivere e ottimizzare i contenuti delle nostre pagine in maniera che siano pertinenti e rilevanti rispetto alle ricerche per le quali vogliamo essere trovati.
Ma è uno di quei casi “più facile a dirsi, che a farsi”. Perché il vostro giudice, come detto, sarà il motore di ricerca.
E fare bene la SEO significa prestare attenzione a parecchi aspetti su cui i motori di ricerca basano i loro punteggi.
Sarà l’acronimo stesso, così breve, a trarre in inganno. In realtà fare SEO significa ottimizzare numerosi elementi:
Fare del buon SEO non è certo semplice, ma nemmeno impossibile. Con le giuste basi e del costante esercizio, si impara in fretta e i risultati in termini di traffico sul sito si vedono.
Se non sapete bene da dove iniziare, ci sono molti validissimi corsi online e gratuiti che possono fornirvi le conoscenze che vi servono. Come quello di Hubspot Academy, più che completo e che fornisce un’ottima base formativa su tutto l’Inbound Marketing.
2- Contenuti e Blogging
Una rondine non fa primavera, si dice. E se parliamo di contenuti, questa è quanto mai una verità.
Se volete davvero costruirvi un’autorità sulla rete e quindi non solo attirare traffico generico sul sito, ma anche fidelizzare gli utenti nel tempo, dovrete preparare e pubblicare con costanza molti contenuti di qualità.
Qualità, quantità, coerenza e costanza. Anche e soprattutto se avete un Blog sul sito (e se non lo avete ancora, dovreste proprio).
Il Blog può essere un impareggiabile strumento per l’acquisizione non solo di traffico, ma anche di Lead e conversioni. Ma perché funzioni, andrà arricchito costantemente con contenuti di qualità, correlati tra loro.
Il lavoro di costante aggiornamento è indispensabile per costruire l’autorità del sito e mantenere l’audience attiva, fidelizzata.
Se pubblicherete con costanza contenuti rilevanti per la vostra audience, gli utenti si creeranno delle aspettative (che dovrete soddisfare, si intende).
Torneranno a visitarvi periodicamente, per cercare nuovi articoli e notizie. Condivideranno i contenuti più interessanti e vi menzioneranno sempre più spesso, in più occasioni.
Autorità del sito e del brand
Quella del Blogging è una strategia che davvero non si deve sottovalutare. Anche e soprattutto perché oltre ai benefici per la SEO e il traffico sul sito, è davvero una risorsa più unica che rara per le vendite e l’immagine dell’azienda.
Gli articoli di un Blog sono contenuti di qualità, che trattano di argomenti nei quali siete esperti, che riflettono la vostra offerta di prodotti o servizi.
In sostanza, oltre a costruire un’autorità a livello SEO e di ranking, starete rafforzando anche l’immagine e autorità della vostra azienda agli occhi dei potenziali clienti.
E tutto questo porta a dei benefici molto pratici e tangibili: le aziende con Blog attivi e di qualità, ottengono +67% di conversioni e vendite attraverso il sito web.
3- I multi formato per l'omni-channel
Ogni singolo pezzo di contenuto che avrete preparato può valere in realtà (almeno) per 3, se di qualità. Perché quando trasformate un contenuto in una pagina del sito o articolo del Blog, state sfruttando al minimo il suo potenziale.
In generale, i formati con cui possiamo riprodurre i contenuti sono molteplici: audio, video, testi, grafica. E la nostra scelta ricadrà su quello più adatto al topic che presentiamo e all’angolazione con cui stiamo affrontando l’argomento.
Ad esempio, se vogliamo parlare di “Come fare SEO”, probabilmente sceglieremo di realizzare un articolo per il nostro Blog e elaboreremo molti testi di qualità.
Quando avremo sotto mano il nostro ultimo articolo, dovremo riuscire a immaginare che quegli stessi contenuti potrebbero essere rielaborati in almeno un paio di altri formati.
Immaginate ad esempio di sintetizzarli e schematizzarli per realizzare un’Infografica. Oppure ancora, se avete dimestichezza con i Video, potreste trasformare i testi in un copione e realizzare un tutorial.
Autorità del sito e del brand
Quella del Blogging è una strategia che davvero non si deve sottovalutare. Anche e soprattutto perché oltre ai benefici per la SEO e il traffico sul sito, è davvero una risorsa più unica che rara per le vendite e l’immagine dell’azienda.
Multi-formato e multi-canale
- Il nostro articolo lo dedicheremo al Blog, per arricchire il nostro sito;
- l’Infografica, molto “sharable”, potremmo invece condividerla sui Social (LinkedIn, Facebook e Twitter);
- Il Tutorial invece sarà perfetto per il nostro canale YouTube.
Avremo pubblicato sul sito, postato sui social e caricato su Youtube. Non male per essere che inizialmente credevamo di avere in mano solo dei testi per un articolo del Blog!
Rielaborando i contenuti in più formati quindi, non avremo solo arricchito la nostra offerta di contenuti in senso stretto, ma anche creato una strategia omni-channel. Tutto traffico, audience, che verrà dirottata verso il vostro sito.
4- Ottimizzazione per la ricerca vocale
Alexa, cerca “negozio di abbigliamento per donna vicino a me”. Oppure: Siri, cerca “come fare SEO per aumentare il traffico web”.
Assistenti vocali sullo smartphone, a casa, in macchina.
Secondo uno studio di sua santità Pwc, il 65% degli utenti dai 25-49 anni usa l’assistente vocale per effettuare almeno una ricerca giornaliera sul web.
Quando forniscono i risultati della ricerca, lo fanno sempre attraverso il web e utilizzando il motore di ricerca del dispositivo. Ma rispetto ad una ricerca manuale, la “SEO vocale” ha delle sue particolarità.
Nello specifico, siamo noi che quando chiediamo all’assistente vocale di effettuare una ricerca, ci poniamo in maniera diversa rispetto a quando la stessa ricerca la facciamo noi, manualmente.
Innanzitutto siamo molto più prolissi, per il semplice fatto che conversiamo.
Per guadagnare un buon ranking nelle ricerche vocali, dobbiamo ottimizzare le “Long Tail Keywords”. Vediamo con un esempio cosa significa.
Supponiamo di voler preparare una torta e di dover cercare la ricetta su Google:
- se siamo davanti al nostro Pc, ci limiteremo a digitare: ricetta torta al cioccolato;
- se invece ci rivolgiamo ad Alexa, faremo una domanda più colloquiale: quali sono gli ingredienti per preparare una torta al cioccolato?
5- Ottimizzazione per il Mobile
Lo sapevate che l’algoritmo che Google utilizza per il ranking dei risultati di ricerca utilizza le versioni mobile delle pagine? Forse no e in questo caso la notizia vi avrà non poco spiazzato.
In sostanza questo significa che se avete realizzato un sito impeccabile, con contenuti imperdibili, ma non lo avrete ottimizzato per il mobile…Google vi lascerà comunque indietro.
Il perché il colosso Google abbia deciso di agire così, ce lo spigano semplicemente i dati. Oggi infatti il 60% degli utenti web effettua più ricerche da mobile che da desktop e nel prossimo futuro il trend non potrà che aumentare.
Per rendere il sito mobile-friendly dobbiamo prestare attenzione soprattutto a due aspetti:
- velocità di caricamento delle pagine (e del sito in generale);
- responsività dei contenuti (adattamento al formato mobile).
Per la responsività, ci pensano gli editor come WordPress, che hanno tipicamente integrata la funzionalità di ottimizzazione per i formati mobile (smartphone, tablet).
Alla velocità di caricamente dovrete invece prestare attenzione voi.
La velocità di caricamento delle pagine è un fattore essenziale in generale per il sito web, perché consente di ridurre vertiginosamente il bounce rate (tasso di abbandono) e in generale massimizza l’engagement degli utenti.
Gli elementi che più appesantiscono le pagine sono le immagini e i video.
Questo non significa che dovete eliminare questi contenuti, essenziali per massimizzare la User Experience.
Piuttosto inseriteli con criterio, ricordandovi sempre e soprattutto di comprimerli prima di caricarli sul sito.
Conclusioni
Apparire in cima ai risultati di ricerca e attirare traffico sul sito non è affatto semplice e ottimizzare la SEO è il primo passo che dovete compiere, ma non potrà essere di certo l’unico. Vi abbiamo accennato alla strategicità dei contenuti, all’importanza centrale dell’ottimizzazione per il mobile e per la Vocal Search. E troppe altre potremmo elencarvene di variabili di successo. Queste sono quelle da cui iniziare, quelle chiave per iniziare la vostra arrampicata verso la cima. Buon lavoro!
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