La comunicazione in tempi di crisi

Lettera alle imprese
“In tempi di crisi c’è ancora più bisogno di comunicare”

La comunicazione è alla base delle connessioni, delle emozioni, delle relazioni.

E in questo periodo di forti incertezze e scarsa fiducia, il ruolo comunicativo dei Brand è sotto i riflettori.

Molte aziende hanno sospeso le loro attività produttive e distributive, altre procedono, ma in punta di piedi.

Certo, non è facile occuparsi di comunicazione in questo momento delicato.

Già in condizioni normali, il linguaggio ha un forte peso e l’attenzione al messaggio che si trasmette deve essere massima.

Ebbene, in situazioni di crisi come questa il rischio che anche una sola virgola possa ritorcersi contro è molto elevato.

Non esistono ricette perfette, come non esiste una verità assoluta.

E infatti, di questi tempi, ne abbiamo potute osservare di strategie di comunicazione più che discutibili…

Ma d‘altro canto ci sono stati (e non isolati) esempi di comunicazione a dir poco eccellenti. Superbi.

E l’apprezzamento del pubblico, per questi Brand di eccellenza, si è rivelato in tutta la sua magnificenza.

È evidente che serve un netto cambio di tone of voice, di contenuti, e prima di tutto di approccio e finalità comunicativa.

Ma se la ricetta è quella giusta, il risultato si è visto essere più che premiante.

Il sito web è il biglietto da visita e la vetrina globale di ogni attività, persona, organizzazione oggi. Il problema di fondo è che siamo oramai sovraccarichi di informazioni e alternative.

Provate a cercare “maglietta da donna” su Google e vi appariranno 29 milioni di risultati e pagine correlate. Se avete un negozio di abbigliamento da donna adesso starete pensando: quando mai mi troveranno gli utenti in mezzo a 30 milioni di risultati?

E’ un’ottima domanda. E’ la domanda che ci poniamo tutti quando pubblichiamo qualcosa online. Serve metodo.

Come attirare traffico sul sito

Pensiamo allo spot che tra tutti è diventato oramai il più celebre in tempi di Covid-19: #TheNewHumanity, il manifesto Lavazza.

Uno spot monumentale, ispirato al discorso tratto da l’intramontabile capolavoro di Charlie Chaplin: il “Grande Dittatore”.

Questa campagna firmata Armando Testa ha fatto registrare oltre 25 milioni di views.

Numeri impressionanti, che fanno capire quanto sia forte ora il bisogno di poesia, gentilezza e valori per i consumatori.

Serve speranza, servono storie di coraggio. La speranza che “andrà tutto bene”. Difficile da credere oggi.

La pandemia sta passando, ma la crisi si teme sia appena cominciata.

E sarà per questo che ad emozionare il pubblico non sono stati messaggi di false speranze, ma piuttosto messaggi di difficoltà e coraggio di reagire, di lottare.

La mano tesa del Brand, che prende quella del consumatore per fargli sentire che sa, lo capisce, è lì.

E se può, cerca di dare concretamente un contributo.

Abbiamo citato Lavazza e il successo della sua monumentale campagna.

Non possiamo non citare anche lo stilista Giorgio Armani.

Che nel mondo della moda e del lusso ha saputo, come nessun altro Brand, metterci la faccia.

Non ha lanciato uno spot, una campagna. Ha “fatto” qualcosa. E quel qualcosa si è trasformato in un fenomeno mediatico.

In pieno lockdown ha riconvertito i suoi stabilimenti italiani per produrre camici monouso da destinare alla protezione individuale degli operatori sanitari impegnati a fronteggiare il coronavirus.

In ogni dove si è saputo, commentato e apprezzato il suo gesto di solidarietà.

Servono gentilezza e armonia

Durante il lockdown abbiamo rinunciato tutti alla libertà personale.

Ora, seppur fuori, stiamo lentamente tornando alla normalità, che non è però più la stessa.

Le relazioni e l’incontro con il Brand, sono occasioni spesso quotidiane, che non viviamo solo in termini di acquisti, tra gli scaffali.

I touch point sono sempre più diversi e estesi.

Ci relazioniamo con le aziende navigando sui social, sfogliando una rivista, guardando la televisione.

È questo certamente uno degli aspetti che più complica la comunicazione tra Brand e consumatori, anche e soprattutto oggi.

I messaggi devono essere composti e poi orchestrati, creando melodia tra i canali e evitando stonature.

È il tempo della Brand Identity

Far sentire la propria voce in questo periodo, per il Brand, è indispensabile.

Il silenzio è inaccettabile.

Ma la voce deve essere appunto quella del Brand.

Prodotti e servizi in secondo piano: il messaggio che il pubblico si aspetta è quello istituzionale, dell’azienda che comunica i suoi valori e dà sostegno.

Questo è un momento eccezionale per costruire o ricostruire la propria Brand Identity.

Perché il pubblico di oggi, che domani tornerà nei suoi panni di consumatore, acquisterà pensando ai valori che l’azienda è riuscita a trasmettere.

Le emozioni che il Brand è riuscito a trasmettere e comunicare, si tradurranno in associazioni dirette e inscindibili con i suoi prodotti.

Il connubio perfetto è quello tra valori e valore.

E quei Brand che oggi hanno saputo seminare valori, domani certamente sapranno raccogliere valore.



Il connubio perfetto è quello tra valori e valore.

E quei Brand che oggi hanno saputo seminare valori, domani certamente sapranno raccogliere valore.

Trovate un modo per lanciare un messaggio che sappia lasciare il segno oggi.

Se il messaggio è giusto, avrete colto l’occasione di costruire una indelebile identità.

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